Casapesenna, 22 aprile 2011 – Non c’era Michele Zagaria nell’appartamento del Casertano dove dalla scorsa notte è stata effettuata un’imponente operazione a caccia del superlatitante. Ma il bunker c’era, ed è probabile che il superlatitante del Clan dei Casalesi fosse passato di lì prima di riprendere la sua fuga. Una soffiata, probabilmente, gli ha concesso di scappare da quell’abitazione che resta tuttora sotto sequestro. Sul posto, è giunto il procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, Federico Cafiero de Raho insieme con altri magistrati del pool, per tutti i rilievi del caso. Un blitz che ha riguardato però anche 8 persone, fermate a Casapesenna e tutti accusati di favoreggiamento nei confronti del boss Zagaria e di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Probabilmente, i sospettati, avrebbero aiutato la primula rossa del casertano a muoversi sul territorio con discrezione, alloggiando al bunker che, secondo quanto si apprende, avrebbe avuto accesso da una botola della cucina della villa. Secondo fonti della Dda, l’abitazione al centro della perquisizione poteva essere sicuramente adibita a covo.
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